- Buonasera, tecnici Enel per un controllo - disse uno dei due giovanotti.
L’altro mostrò il cartellino che gli pendeva dalla camicia.
- Controllo preventivo. Questo è il primo dell’anno, siamo appena stati dalla signora di fronte.
- Ah, d’accordo allora, entrino pure.
I due giovanotti guardarono un po’ qui e un po’ lì, maneggiando strani arnesi e parlottando in dialetto. Poi si soffermarono più a lungo sul contatore, dietro la porta d’entrata.
Nella stanza accanto, che doveva essere la camera del vecchietto, Alfredo si guardò su un piccolo specchio graffiato e sorrise. Vide riflesse alcune fotografie. Si voltò, erano tutte foto in bianco e nero. Si avvicinò al comodino, ne prese una. La foto di un soldato, portamento perfetto, orgoglioso. Doveva essere la foto del vecchietto con la pipa quando era giovane. Gli venne in mente il suo povero nonno, poi sentì che nell’altra stanza si era ripreso a discutere.
- Allora signore, qui ci sono problemi seri - disse uno dei due tecnici.
- Lo stabile è vecchio, potrebbero essere le tubature - aggiunse l’altro.
- È pericoloso? - chiese il vecchietto con la pipa.
- Al momento no, però non si sa mai, con queste cose è meglio stare tranquilli - disse uno dei due giovanotti mentre l’altro tirava fuori una cartellina di cartone rigido con su scritto “Enel”.
- Allora i signori dovranno fare dei lavori…
- La squadra degli interventi preventivi sarà qui domani pomeriggio al massimo. Lei è a casa?
- Intanto metta una firma qui - disse il secondo giovanotto - È un bollettino che attesta l’avvenuto controllo, al quale deve allegare un assegno, o se preferisce dei contanti, come caparra sui costi dei ricambi e sulla manutenzione.
- Stia tranquillo: la somma le verrà interamente restituita con la prossima bolletta. Vede? C’è scritto tutto qui - continuò il secondo tecnico sventolando un paio di fogli.
Alfredo, nell’altra stanza, accese la TV nella speranza che quei tipi così pignoli se ne andassero presto. A quell’ora non è che ci fosse granché, solo quiz miliardari e varietà tette e culi in tutte le salse. Si fermò su un canale locale. Una signora di mezz’età con i capelli tinti di biondo e sfibratissimi, tutta bruttina e con la voce roca eppure assordante, incitava gli spettatori a chiamare per ottenere una consulenza gratuita dal mago di colore che la sapeva lunga sui numeri vincenti.
Dalla stanza accanto entrò a piccoli passi il vecchietto con la pipa. Quando Alfredo lo vide camminare in quel modo, gli scappò da ridere.
- Eccovi qui, ragazzo - disse il vecchietto - ma dove vi eravate cacciati?
- Non volevo disturbare.
- Per carità, sono solo i tecnici dell’Enel - disse il vecchietto trascinandosi fino al comodino.
Tirò il cassetto e prese un blocchetto di assegni tutto nuovo. Poi uscì piano piano dalla stanza.
In TV la signora bruttina dalla voce roca eppure assordante presentò la sua “figliola” (così l’aveva chiamata): una signora dall’aria giovanile con la pelle tutta bruciacchiata dalle lampade e dal sole, che entrò in pompa magna e si mise seduta fra mamma e mago di colore.
- Amici, questa non è una truffa! Ren-de-te-ve-ne con-to! - urlò la figlioletta della signora bruttina mostrando denti candidi e perfetti al pubblico.
Il ragazzo dai capelli lunghissimi sobbalzò. Buttò il telecomando sul letto e corse nella stanza accanto.
- È una truffa! - gridò - Quelli non sono…
Il vecchio guardò Alfredo.
L’assegno stava sul tavolo, accanto alla pipa.